Ruggeri, a distanza di anni, così ricorda la sua attività nella nuova compagnia: «passai poi con Talli-Gramatica-Calabresi. Il ricordo delle belle esecuzioni di quella compagnia, che fu l’ultima delle antiche compagnie italiane, è ancora vivo in molta parte del nostro pubblico. Interpretazioni che furono notate: Giulio in Tristi amori, La satira e il Parini, Cirillo ne La via più lunga, L’istruttoria, I Romanzeschi di Rostand». (Ruggero Ruggeri, Forza e coraggio- e senza alcuna modestia. Dattiloscritto, brano pubblicato in Guido Lopez, La “cesta” di Ruggeri, Milano, De Carlo editore, 1980, p. 14).
Per la formazione di Ruggeri il lavoro in tale compagnia si rivela di grande importanza poiché egli impara ad intonare la sua recitazione con quella degli attori con cui lavora, senza cercare di primeggiare sugli altri, come era tipico dei Primi attori a cui il resto della compagnia doveva per tradizione assoggettarsi. Tutte le cronache teatrali dell’epoca non mancano di sottolineare il successo dell’insieme e dell’affiatamento della Talli-Gramatica-Calabresi, elogiando così tutti gli attori e non solo i protagonisti.
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